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Martedì 13 dicembre presso il Cinema Galleria a Bari continua la rassegna CinEthica – Energia DIVERSAMENTE rinnovABILE il programma itinerante nelle scuole e nei cinema pugliesi per la diffusione della cultura disabile, di integrazione dei ragazzi diversamente abili, attraverso sei appuntamenti nelle scuole e tre eventi speciali aperti al pubblico al cinema organizzati e promossi dall’Associazione Cinethic.
Proiezioni, workshop, concerti, dibattiti, performance artistiche. L’aspetto più innovativo, nonché importante punto di forza di CinEthica, è il coinvolgimento diretto di un gruppo di diversamente abili nell’organizzazione e realizzazione degli eventi.
Il quinto appuntamento di martedì 13 prevede alle ore 20:30 la proiezione del film “Body and Soul” di Michael Radford e a seguire il concerto del cantautore barese Daniele Di Maglie. L’ingresso è gratuito.
Scheda del film: “Body and Soul” (Italia, 2011)
Regia: Michael Radford
Michael Radford racconta Michel Petrucciani, virtuoso del jazz, pianista dal tocco irrepetibile, che ha trasformato il destino ingrato che lo ha fatto nascere con una malattia genetica invalidante in un’occasione di applicazione appassionata alla tastiera e di espressione totale di sé. Francese, affetto da osteogenesi imperfetta e nanismo (per cui occorreva portarlo in braccio come un bambino), figlio di un padre che lo crebbe nel mito di Wes Montgomery, Art Tatum e dei grandi classici del jazz, Michel a 13 anni era già un prodigio in grado di lasciare ogni pubblico e collega di stucco e a 19 si trasferiva a Big Sur, arruolato nel quartetto del sassofonista Charles Lloyd. Esuberante, desideroso di gustare la vita fino all’ultimo, girò instancabilmente il mondo assaporandone i cibi, le droghe e le donne senza freni. Il figlio Alexandre ereditò la sua malattia. Vendette un milione e mezzo di album, suonò per il Papa, sopravvisse (con un certo orgoglio) a Charlie Parker e morì a 36 anni, a New York, per non essersi risparmiato mai nemmeno per sbaglio.
Il lavoro di Radford è biografico, lineare e non riserva sorprese. Si affida con successo all’istrionica personalità di Petrucciani e al piacere che lui stesso traeva dal ripetere la propria storia, attento agli aneddoti, sottolineando gli incontri, sfruttando le possibilità di raccordo automaticamente suggerite da questo modo di fare. Il materiale di repertorio è piuttosto affascinante, racconta un mondo dorato e dannato dall’interno, senza filtri agiografici, mentre la musica, ovviamente sempre presente, non è però il centro dell’interesse del regista, che sceglie di non staccare gli occhi dall’uomo. Al punto che il documentario – non il primo né probabilmente l’ultimo dei lavori di questo tipo sul piccolo grande del piano - è in fondo scarsamente informativo ma arriva alla sostanza quando chiede agli intervistati di parlare della loro relazione con il protagonista. Le donne di Petrucciani, quelle che hanno accettato il colloquio, sono al contempo le più vicine al bersaglio e le più generose nel rievocarlo, anche e soprattutto quando non si astengono dal ricordarne il lato difficile e arrogante. Il film racconta un personaggio che ha corteggiato e consumato gli eccessi per tutta la vita in modo assolutamente moderato, decisamente più classico che jazz.
Daniele Di Maglie
tarantino di nascita e barese d’adozione dopo gli studi universitari, scrive canzoni da oltre dieci anni, coltivando parallelamente un profondo amore per la letteratura e la poesia.
L’Associazione Cinethic, nasce con lo scopo di promuovere, sostenere e dare impulso alla ricerca cinematografica, con particolare attenzione alle forme artistiche impegnate nella sensibilizzazione e informazione dei temi di alto valore etico e sociale.
Il progetto “CinEthica – Energia DIVERSAMENTE rinnovABILE” nasce dalla riflessione sul profondo legame che unisce cinema e disabilità , un binomio decisamente molto frequentato nella cultura degli ultimi vent’anni per varie ragioni. La prima è che il cinema è uno dei luoghi principe della rappresentazione della disabilità , se non il luogo principe in virtù della potenza delle immagini che lo rendono capace di dare un volto ed un nome ad uno degli elementi centrali del pianeta handicap: il corpo. Il secondo motivo è di ordine culturale e didattico. La disabilità che si svincola dal primato della riabilitazione e dell’assistenza e diviene oggetto di riflessione culturale. Poi c’è l’aspetto didattico: l’utilizzo del film, la rassegna cinematografica o la semplice serata per parlare, discutere, conoscersi attraverso il duplice binario del film realistico, con personaggi disabili protagonisti, o di quello metaforico in cui dolore e diversità vengono affrontati attraverso allegorie.
L’intento è quello di favorire un’integrazione reale, abbattere le barriere e condividere un percorso di riflessione e conoscenza reciproca.
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