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ECCEZIONALE NOVITA’ FUORI PROGRAMMA: ADONIS, IL PIU’ GRANDE POETA IN LINGUA ARABA, PIU’ VOLTE CANDIDATO AL PREMIO NOBEL, PARTECIPERA’ AL READING (DAL SUO POEMA “STORIA LACERARA NEL CORPO DI UNA DONNA”) DELL’ATTRICE MAYA SANSA NELLA SECONDA SERATA DI “ROSSO DI SERA”, IN PROGRAMMA GIOVEDI’ 29 SETTEMBRE AL TEATRO PETRUZZELLI, NELL’AMBITO DELLA RASSEGNA “FRONTIERE – LA PRIMA VOLTA”, A BARI DA OGGI, MERCOLEDI’ 21 SETTEMBRE, AL 1° OTTOBRE.
Viaggiando da Beirut, in un momento drammatico per il suo paese d’origine, la Siria, Adonis ha deciso di non mancare al Petruzzelli, la sera della lettura dal suo poema “Storia lacerata nel corpo di una donna”, una presenza che inorgoglisce, arricchendo l’elenco degli ospiti presenti alla prima edizione della rassegna “FRONTIERE- La prima volta”.
La partecipazione di questo straordinario uomo di pensiero e poesia, più volte candidato al premio Nobel e appena omaggiato in Germania col prestigioso Premio Goethe, è sempre un evento e un momento di grande riflessione per ogni sua parola.
Adonis, pseudonimo di Ali’ Ahmad Said Esber, nato a Kassabin, in Siria, nel 1930, che per scelta considera la sua vera patria il Libano, è considerato uno dei maggiori poeti nel mondo: “Il mio discorso poetico ha un aspetto profetico per non attaccarsi né a una tribù, né alla legge, né all’individuo, ma all’uomo nella sua totalità ” ha scritto.
La partecipazione di Adonis a “ROSSO DI SERA”, giovedì 29 al teatro Petruzzelli, seguirà al reading di Maya Sansa, che leggerà per la prima volta in Italia, monologhi scelti dal più celebre dei suoi poemi “Storia lacerata nel corpo di una donna” (edito da Guanda).
Il reading della Sansa, sarà incentrato su una scelta tra i monologhi della storia di Hagar, la schiava e concubina di Abramo ripudiata e in cerca di giustizia e riscatto.
Il cuore pulsante del libro è la voce della donna che parla alla luna, agli astri, al deserto, e parla di sé, del proprio corpo, con una mirabile energia lirica e uno sconvolgente intento di rivendicare per la donna un ruolo diverso, nuovo, decisivo nel mondo. Adonis si cala nella voce e nel corpo di lei, scrive versi al femminile, carnali, cosmici, che glorificano l’amore come potenza eversiva, contro ogni rigidità mortuaria di poteri, religioni e dogmi: “La natura è come me. / Siamo due seni in un solo corpo”. A chi disprezza lei e l’amore chiede: “Perché allora l’universo scrive i suoi segreti / con mano di innamorato?” Il corpo di donna, che fiorisce, che è un universo d’amore, che è incanto, inizio, nodo che tiene insieme visibile e invisibile, è il vero protagonista di questo libro. Nel testo si trovano riferimenti alla cultura biblica, sumera, egizia, greca, echi della poesia occidentale più amata dall’autore.
La performance di Maya Sansa, nella serata delle attrici di Animammersa (”Il terremoto delle donne”), si svolgerà con l’accompagnamento musicale del violoncellista Davide Viterbo alla presenza di Adonis, che viaggerà da Beirut a Bari per assistere a questa prima lettura assoluta dei suoi versi in Italia.
Maya Sansa, attrice dai tratti e dal temperamento mediterranei, è nata a Roma, nel 1975, da madre italiana e padre iraniano. Inizia con il teatro, che ha studiato dall’età di quattordici anni, e l’esordio sul grande schermo porta la firma di uno dei maestri del cinema italiano, Marco Bellocchio, con “La balia” (1999). Sempre con Bellocchio è nel film “Buongiorno, notte” (2001), incentrato sui giorni di prigionia ad opera delle Brigate Rosse, dello statista pugliese Aldo Moro. Per le sue interpretazioni, che le valgono numerosi premi e riconoscimenti, nel 2004, il “New York Times”, le dedica una pagina, inneggiando alla nuova icona del cinema italiano. Nell’ultimo anno è stata interprete di ben quattro pellicole, tra le quali “Il primo uomo”, per la regia di Gianni Amelio, presentato all’ultimo festival di Toronto, e “La pecora nera”, film che ha segnato il debutto nel cinema di Ascanio Celestini. Recentemente Le Monde l’ha eletta attrice europea dell’anno grazie alla sua interpretazione di “Voyez comme ils dansent” diretto da Claude Miller (2011).
Inserita nella “trama” della seconda serata di “ROSSO DI SERA” anche la proiezione del documentario “La nave dolce work in progress” di Daniele Vicari, documentario dedicato al ventennale dell’arrivo nel porto di Bari della nave Vlora, carica di 20mila albanesi. A seguire lo scrittore Gianrico Carofiglio, tra gli autori più tradotti in tutto il mondo, con una lecture su “Bari, città di frontiera”. Spazio poi alla performance “Il terremoto delle donne – Voci e visioni dell’Aquila”, appunto, che, oltre a riportare alla luce il dramma non ancora risolto vissuto dalle gente del Capoluogo abruzzese, mette in evidenza quanto è stato importante il ruolo delle donne aquilane nella sopravvivenza e nel ripristino della quotidianità del post terremoto.
Infine, la performance musicale di Diego Amador Trio formazione considerata tra le più interessanti del panorama jazzistico internazionale, capace di unire l’anima del flamenco con le suggestioni del jazz.
“FRONTIERE – La prima volta”, che s’inaugura oggi, mercoledì 21 settembre, fino al 1° ottobre, si svolgerà tra i saloni dell’ex Palazzo delle Poste, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Cinema ABC, il Multisala Galleria, e il Cineporto di Bari in Fiera del Levante, è una ricerca, un tragitto, un’opportunità di conoscere temi e protagonisti, un passo lungo le frontiere, di là da ogni luogo comune.
“FRONTIERE – La prima volta”, ideata da Oscar Iarussi che la dirige con Silvio Danese e Pier Giorgio Carizzoni, è promossa dalla Regione Puglia e dall’Unione Europea con fondi FESR 2007-2013 riferiti all’Asse IV - Linea d’Intervento 4.3, e organizzata dalla Fondazione Apulia Film Commission, ed è organizzata dalla Fondazione Apulia Film Commission, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, il Comune di Bari e la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari.
INFO su orari e prezzi: www.frontiereweb.it
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