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20 – LA RAGAZZA CON LA PISTOLA

20 – LA RAGAZZA CON LA PISTOLA di Mario Monicelli con Monica Vitti, Stanley Baker, Carlo Giuffré, Tiberio Murgia, Aldo Puglisi (Italia 1968) – col. – 102’

 

Assunta, una bella giovane siciliana, viene sedotta da Vincenzo, il quale temendo di dover “riparare” col matrimonio, fugge a Londra, dove qualche tempo dopo lei si trasferisce  armata di una pistola e decisa a vendicarsi. A contatto con una nuova e più evoluta realtà, Assunta  rinuncia ai suoi propositi di vendetta. Secondo e più riuscito film di Mario Monicelli realizzato in Puglia (alcune scene furono girate a Polignano a Mare). La ragazza con la pistola è un significativo esempio di film ispirato al profondo rivolgimento dei costumi che stava interessando il nostro Paese nonché uno fra i più riusciti esemplari della commedia all’italiana. Ebbe la nomination all’Oscar come miglior film straniero.

(v. att.)


19 – NOSTRA SIGNORA DEI TURCHI

19 – NOSTRA SIGNORA DEI TURCHI di Carmelo Bene con Lydia Mancinelli, Carmelo Bene, Ornella Ferrari, Salvatore Siniscalchi (Italia 1968) - col. – 124’

 

Fantasie e visioni interiori di un giovane meridionale, in cui ricorrono alcuni episodi storici lontani nel tempo che coinvolsero le terre pugliesi, come lo sbarco e la successiva strage compiuta dai turchi a Otranto nel 1480, ma anche reminiscenze più vaghe, sempre legate comunque al Salento. Il film fu il secondo (dopo Hermitage) della breve stagione cinematografica di Carmelo Bene, successiva al suo clamoroso esordio nel teatro italiano d’avanguardia dei tardi anni Cinquanta. Di lui si ricordano pure Salomé, Capricci, Don Giovanni e Un Amleto in meno. Privo di un filo narrativo, Nostra Signora dei Turchi è svolto sulla libera associazione di sensazioni e riflessioni secondo lo stile caratteristico dell’attore-regista. Le bellissime immagini, ricche di fervida immaginazione, sono un omaggio alla terra salentina, in particolare a Otranto, dove Nostra Signora dei Turchi  fu girato.

(v. att.)


18 – IL TRAMONTANA

18 – IL TRAMONTANA di Andrea Barbano con Flavio D’Autilia, Brizio Montinaro, Tucci Cavallo, Aladino Ingrosso (Italia 1965) – b/n – 84’

 

Il figlio di una famiglia povera, Flavio, soprannominato il Tramontana, viene affidato ai monaci di un convento dai genitori costretti ad emigrare e impossibilitati a portarselo con loro. Per non rivelargli la verità essi fanno credere al ragazzino che l’affidamento sia causato dalla sua eccessiva vivacità. Il film del salentino Andrea Barbano, primo e ultimo da lui girato come lungometraggio dopo avere realizzato alcuni corti, fu l’antesignano di un cinema che soltanto molto tempo dopo si sarebbe imposto come esempio di una cinematografia pugliese. Girato con pochi mezzi e con attori non professionisti il film ebbe l’attenzione che meritava da parte della critica alla prima Mostra Internazionale del nuovo Cinema di Pesaro (1965). Il Salento, con Castri di Lecce, Cavallino e Maglie, costituì il set de Il Tramontana.

(v. att.)


17 – CASANOVA ’70

17 – CASANOVA ’70 di  Mario Monicelli con Marcello Mastroianni, Enrico Maria Salerno, Margaret Lee, Virna Lisi (Italia.Francia 1965) col. – 102’

 

Semicomiche disavventure di un ufficiale italiano distaccato presso la NATO, che viene accusato dalla sua amante di scarsa virilità. L’accusa sarà poi smentita dalle numerose relazioni dell’ufficiale con altre donne, tutte concluse con successo. Film realizzato nel pieno della stagione della commedia all’italiana e firmato da uno dei suoi maestri, Mario Monicelli (Guardie e ladri, I soliti ignoti, La grande guerra, Amici miei e tanti altri di grande successo). Casanova ’70, nonostante la scarsa considerazione critica con cui venne accolto, fu candidato per la sceneggiatura all’Oscar per il miglior film straniero, mentre insieme con Marcello Mastroianni come miglior attore, Monicelli vinse con Casanova ’70 il premio per la migliore regia al Festival di San Sebastian. Alcuni esterni furono girati a Conversano.

(v. att.)


16 - IL VANGELO SECONDO MATTEO

16 - IL VANGELO SECONDO MATTEO di Pier Paolo Pasolini con Enrique Irazoqui e Margherita Caruso (Italia 1964) – b/n – 137’

Il Vangelo è fra i più noti film di Pasolini, girato dal nostro scrittore-regista sulla traccia delle Sacre Scritture. La storia è quella della nascita, vita, morte e resurrezione di Gesù, secondo lo schema narrativo del cinema cristologico. La novità di questo film consiste nel suo carattere religioso e insieme laico, tipico del dibattito culturale svoltosi in Italia negli anni sessanta, ispirato al Concilio Vaticano II. Il vangelo secondo Matteo fu realizzato in diverse località, senza seguire una traccia geografica precisa. Infatti l’ipotesi di girarlo negli stessi luoghi dove duemila anni fa si svolsero i fatti si rivelò impraticabile a causa del profondo mutamento che aveva subito nel corso del tempo il paesaggio della Palestina. Di qui la decisione di girarlo nell’Italia meridionale (i Sassi di Matera). Per quanto riguarda la Puglia furono Manduria e il castello di Gioia del Colle le località scelte per alcune scene (Gioia del Colle per quanto riguarda l’episodio di Erode e Salomé).

(v. att.)


15 – I BASILISCHI

15 – I BASILISCHI di Lina Wertmüller con Toni Petruzzi, Stefano Satta Flores, Sergio Ferranino (Italia 1963) – b/n – 85’

 

I basilischi sono i giovani di un paesino del Sud, che passano le giornate fingendo di studiare e rimandando a migliore occasione quanto potrebbero realizzare subito. Al centro della storia vi sono Antonio e Francesco, il primo dei quali, quando si presentala la possibilità di trasferirsi a Roma, vi rinuncia per restare nel suo paese. Il film è un ritratto ironico e sarcastico su modi di vita e sui costumi meridionali fortemente legati alla tradizione. Fu l’opera prima di Lina Wertmüller, che in seguito avrebbe rivolto ancora la sua attenzione al Meridione (Io speriamo che me la cavo, Sabato, domenica e lunedì, Ninfa plebea). Gli esterni sfruttano abilmente i bei paesaggi appulo-lucani e le cittadine di Andria, Spinazzola, Minervino e Palazzo San Gervasio, dove fu interamente girato con interpreti improvvisati e con qualche attore professionista (Stefano Satta Flores).

(v. att.)


14 – MACISTE ALL’INFERNO

14 – MACISTE ALL’INFERNO di Riccardo Freda con Kirk Morris (Adriano Bellini), Donatella Mauro (Italia 1962, col. ’90)

 

Le grotte della cittadina barese di Castellana hanno fatto da sfondo ad altre pellicole. A cominciare dal gigante buono Maciste che inizia la sua carriera nel periodo del cinema muto e ripresa qui da Riccardo Freda (1909 – 1999): più e meglio dei confratelli Ercole & C., Maciste rappresenta l’idealizzazione assoluta dell’eroe positivo: coraggio, generosità, schiettezza al servizio di una storia che vede Maciste soccorrere e salvare dalle fiamme una giovane ritenuta una strega e condannata al rogo. Le sequenze infernali non potevano trovare migliore scenario naturale della famose Grotte di Castellana.

(a.m.)


13 – ANNI RUGGENTI

13 – ANNI RUGGENTI di Luigi Zampa con Nino Manfredi. Gino Cervi, Salvo Randone (Italia 1962, b/n 110’)

 

Ispirato a L’Ispettore Generale di Gogol, questo film, girato a Ostuni, rientra nel novero della commedia italiana che, all’inizio degli anni Sessanta, rivisita il Ventennio fascista. Il film di Zampa racconta con impietosa ironia la storia di un paese senza morale, riuscendo a far ridere dei tic, delle disgrazie e delle manie degli italiani attraverso le vicende di un assicuratore scambiato dagli abitanti della cittadina pugliese per un gerarca in incognito e dunque trattato e ossequiato come un semidio, fino alla sua malinconica scoperta. Grande prova attoriale di Nino Manfredi e di una compagnia di ottimi interpreti, tra cui spicca Salvo Randone.

(a.m.)


12 – I CANNONI DI NAVARONE

12 – I CANNONI DI NAVARONE  (The guns of Navarone) di Jack Lee Thompson con Gregory Peck, Anthony Quinn, David Niven, Irene Papas (USA 1961) col. – 157’

 

Durante la seconda guerra mondiale un commando di partigiani deve impossessarsi di due grossi cannoni tedeschi che cercano di sbarrare il passo alle navi inglese dirette all’isola di Kyros. La missione andrà a buon fine. Grossa produzione hollywoodiana con un cast di alto livello, come è prassi di questo tipo di film realizzato con grande ricchezza di mezzi e destinato ad un altrettanto grande successo di pubblico. Fu candidato a sette Oscar (ne vinse soltanto uno, quello per gli effetti speciali). Parte degli esterni fu girata alle Isole Tremiti, per la loro somiglianza con quelle greche. Jack Lee Thompson è autore di molti film inglesi e americani di successo (Frontiera a Nord Ovest, Il promontorio della paura, L’oro dei MacKenna e molti altri ancora)

(v. att.)


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