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101 – L’ARIAMARA di Mino Barbarese con M. Barbarese, Sabina Bartoli, Vito Signorile (Italia 2005, col. 90’)
Girato (quasi interamente in interni e in esterni anonimi) a Bari, il film è la versione cinematografica dell’omonima serie tv che per alcuni anni ha riscosso successo di pubblico. Storia di un commerciante in crisi che si trova invischiato in un giro troppo grande di una città in preda al racket, dove scorrono fiumi di droga, si spara in mezzo alla gente e si subiscono piccoli e grandi abusi quotidiani. Ed è proprio questa quotidianità fatta da videopoker, piccolo spaccio, microcriminalità , prostitute, ricatti, che strangola sotterraneamente una Bari preda di sanguinose faide per il controllo del territorio.
(a.m.)
100 – IL TRAMITE di Stefano Reali con Maurizio Mattioli, Valerio Foglia Manzillo, Claudio Bigagli (Italia 2004, col. 104’)
Ispirato a una storia vera di cronaca, il dramma della sparizione dei minori clandestini nel Sud Italia. E’ dal Salento che parte un giovane infermiere romano, dedito a traffici ospedalieri poco chiari, con l’incarico di fare un viaggio in auto assieme a un disadattato pugliese. I due vanno dalla Puglia ai confini con la Svizzera per accompagnare un bambino di colore. Nel corso del viaggio l’amicizia che s’instaura fra i due riuscirà a salvargli la vita, in realtà destinato al mercato dei trapianti di organi. Con questa pellicola, quasi clandestina a causa di una distribuzione disastrosa, Stefano Reali ha vinto la prima edizione del Salento Film Festival di Tricase (Lecce)
(a.m.)
99 – BELL’EPOKER di Nico Cirasola con Totò Onnis, Frank Lino, Dino Abbrescia, Dante Marmone (Italia 2004, col. 110’)
La trama gira attorno ad un uomo che – con un lungo e articolato gioco ad incastri di flashback – ricorda i momenti più belli ed intensi della vita del Teatro Politeama di Bari. Mentre le prime fiamme del rogo doloso distruggono quel che resta dell’antica memoria custodita nel teatro, sullo schermo sfilano piccoli quadretti di una società barese sull’orlo del collasso. Girato a Bari e a Mola, il quinto lungometraggio del regista di Odore di pioggia è interamente dedicato alla tragedia dell’incendio del teatro Petruzzelli di Bari: un’opera che conferma il suo stile frammentario e dimostra come uno sguardo trasfigurato riesca a supplire alla scarsità di mezzi economici e finanziari. Anche qui, la capacità del regista sta nel riuscire a trasformare la povertà di risorse in soluzione scenica.
(a.m.)
98 – L’AMORE RITORNA di Sergio Rubini con S. Rubini, Margherita Buy, Giovanni Mezzogiorno, Mariangela Melato (Italia 2004, col. 101’)
Storia di come si possa trasformare la malattia in uno strumento di conoscenza e di autoanalisi. Così avviene al protagonista, attore affermato che scappa dal set di un film di fantascienza perché si sente male e si ricovera in ospedale, dove si avvicendano - intorno al suo letto - le persone a lui più legate. La degenza lo costringe a fare i conti con gli affetti della sua vita: dall’ex moglie alla giovane amante, ai genitori fino alla ritrovata intesa con un vecchio amico che – da scocciatore – si trasforma in angelo custode, accudendolo sino alla guarigione. L’immaginazione s’intreccia alla realtà , con l’evocazione di una vecchia storia familiare che lo riconcilia alle proprie radici meridionali. Le location pugliesi riguardano le cittadine baresi di Binetto, Bitonto, Cassano Murge, Grumo Appula, Palo del Colle.
(a.m.)
97 – SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI di Nello Correale con Laura Del Sol, Paolo Sassanelli, Regina Bianchi - Italia 2003 col – 85’
Convenuti da diverse città , dove erano emigrati, i fratelli Gagliardi si trovano riuniti per una triste circostanza, la morte del padre. La ricerca di un loculo al cimitero del capoluogo pugliese per dare sepoltura al genitore si scontra con le leggi della malavita che ne dirigono, con mezzi illegali, il commercio. Il film di Correale, regista qui alla sua opera seconda dopo l’esordio del 1999 (Oltremare), racconta la singolare vicenda da un’angolazione semicomica, proponendo una galleria di personaggi descritti con toni grotteschi e caricaturali. Sotto gli occhi di tutti, una produzione indipendente, è stato interamente girato a Bari, anche per gli interni.
(v. att.)
96 – IL MIRACOLO di Edoardo Winspeare con Claudio D’Agostino, Anna Ferruzzo, Carlo Bruni (Italia 2003, col. 93’)
Attraversando con consapevole e sincera partecipazione emotiva le strade di una Taranto tanto luminosa quanto ferita dal degrado industriale, Winspeare cerca le coordinate di una storia in bilico tra l’ingenuità di una infanzia già infranta e l’aridità e il disincanto dell’età adulta. La storia è quella di un dodicenne che viene investito da una ragazza in auto e scappata, per spavento, senza prestargli soccorso. Prima di perdere i sensi, il ragazzo vede qualcosa che cambierà la sua vita. Risvegliato dal coma, in ospedale viene in contatto con un uomo in fin di vita. Avvicinandosi, l’uomo riprende conoscenza. L’idea che possa trattarsi di un miracolo sconvolge la vita del ragazzo e quello della sua famiglia. Rincontra la sua investitrice e stringe con lei amicizia che – questo è il miracolo – le restituisce il senso della vita.
(a.m.)
95 – MIO COGNATO di Alessandro Piva con Sergio Rubini, Luigi Lo Cascio, Alessandra Sarno, Mariangela Arcieri (Italia 2003, col. 90’)
Interamente girato nella città di Bari, è il secondo film dell’autore de LaCapaGira. Storia on the road, odissea urbana e notturna di due cognati, fra loro assai diversi per ideale e frequentazioni: uno è “navigato” e vive di espedienti, l’altro è un borghesuccio dalla vita grigia. Impegnati nella ricerca dell’auto rubata a quest’ultimo, fanno un giro nei gironi infernali del sottobosco malavitoso cittadino, incontrando malviventi macchiettistici quanto spietati. La ricerca si conclude all’alba, dolorosamente, smentendo l’innocuo folklore comico-deliquenziale e rivelando tutto l’orrore che si cela dietro la connivenza con l’illegalità (nel corso del viaggio, il cognato mite subisce progressivamente la malia furfantesca dell’equivoco parente).
(a.m.)
94 – ITALIAN SUD EST di Fluid Video Crew con Antonio Aloisi, Caterina Tortosa, Matteo Fraterno (Italia 2003, col. 109’)
Il Sud Est è non solo un’area geografica della Puglia ma è anche la ferrovia con i treni gialli (alquanto decrepiti) che una giovane prende ogni giorno. Attraversa la provincia di Lecce (dove è ambientato il film), ascoltando storie e incontrando visi e volti di un Sud dimenticato o ancora tutto da scoprire. Mentre spesso la realtà si confonde con il sogno, lo schermo si diverte a disegnare le coordinate visive ed esistenziali di un Salento sospeso tra tradizione e modernità . A dirigere questo lungometraggio, ricco di sperimentazioni visive ed invenzioni stilistiche, si è impegnato un collettivo sparso fra Roma e il Salento (Davide Barletti, Eldorado Cicchetti, Lorenzo Conte, Mattia Mariani), utilizzando stili narrativi diversi e lontani (dal western al road movie, passando per il documentario). Presentato alla Mostra del cinema di Venezia.
(a.m.)
93 – IO NON HO PAURA di Gabriele Salvatores con Giuseppe Cristiano, Dino Abbrescia, Diego Abatantuono (Italia 2003, col. 108’)
Girato fra la Puglia (valle dell’Ofanto, in Capitanata) e la Basilicata, il film prende le mosse dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti. Ambientato in un Sud rurale e fiabesco, racconta di un gruppo di ragazzi col tipico accento meridionale immersi nelle campagne baciate dal sole, che scorrazzano in bicicletta, tutt’intorno ampie distese gialle di grano, l’aria sonnolenta della calura estiva di certi lunghi pomeriggi solitari. Un giorno, in una delle sue scorribande nei pressi di una masseria abbandonata, il piccolo protagonista svela una piccola grotta sottoterra, dove scopre un suo coetaneo, incatenato, denutrito e terrorizzato. Lo rifornisce di cibo e acqua, se lo fa amico: il detenuto è figlio di una ricca famiglia milanese, rapito a scopo di estorsione. Accortosi che nel rapimento è coinvolto il padre, si sostituisce al rapito…
(a.m.)
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