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Ricordando questo verso di Vittorio Bodini, il nostro presidente, Oscar Iarussi ha presentato uno dei nostri progetti che ci son più cari, il Progetto Memoria.
Ascoltando Oscar parlare, ho avuto la conferma di un mio antico sospetto: i traguardi ambiziosi si raggiungono insieme, oppure nemmeno esistono.
Avere accanto un intellettuale come Oscar ci rende migliori. Ed io ne sono felice, perché cresco ogni giorno di più.
Ho appena visto la registrazione del TG4 nel quale il signor Emilio Fede ha detto, testualmente, di non poterne più di Roberto Saviano e della sua visibilità .
Io penso che non c’entri più essere di destra o di sinistra.
Io penso che una persona che dice certe cose in tv, dal suo bel pulpito, è solo, semplicemente, un idiota con la patente da idiota.
Non se ne può più di italiani come Emilio Fede.
Davvero, basta.
A Roma, seduto sul letto della piccola camera del piccolo hotel in zona Pigneto, a due passi dal Circolo degli artisti dove abbiamo festeggiato i nostri primi 2 anni e 10 mesi di vita con il Presidente Nichi Vendola e circa 2.000 persone del nostro piccolo grande mondo del cinema. Faccio fatica a capire chi non c’era, e questo è il segnale di una ottima organizzazione, tesa a narrarci (si, anche la politica delle rape e del riso patate e cozze, così come del negramaro, è un elemento di costruzione identitaria) e ad incontrare i produttori e gli autori del cinema italiano.
Penso alla piccola grande Laura Bispuri che sale su quel palco nero e pericoloso, che ti costringe a dire cose ufficiali e lanciare anatemi. Penso alla sobrietà di Ennio Fantastichini, che non esibisce la statuetta, ma il disappunto per la fase difficile in cui versa un’industria e un contesto creativo debilitato da mille insipienze.
E penso a quanta speranza stiamo suscitando, quante parole di stima ci stanno circondando e incoraggiando. La strada è tracciata, ora si, diciamocelo, possiamo osare l’impossibile. Perchè avere paura?
Domanda.
Quanto costerebbe fare una campagna istituzionale di comunicazione turistica sul ricco mercato nord americano?
I curiosi possono scoprire qui di seguito, come si fa una campagna a costo zero, in cui puoi anche guadagnarci come territorio.
Chissà , lo capiranno le cassandre che il nostro lavoro si ripaga per intero?
Ecco i commenti delle locali istituzioni (http://www.salentoweb.tv/news/894/ferzan-ozpetek-vince-premio-tribeca-new-york-ribalta-internazionale-citt-lecce) e la fonte ufficiale (http://www.tribecafilm.com/search/?keywords=ferzan+ozpetek+&y=6&x=11).
Say what you want about the Italians—what they do, they do in style. The sheer orgy of beautiful people, succulent food, luxurious clothing and romantic vistas that populates Loose Cannons (Mine vaganti), the latest from Italian-Turk Ferzan Ozpetek is enough to make anyone want to hop on a plane to Rome. Or, more appropriately, Lecce, the southern Italian town where Loose Cannons takes place.
Che bello svegliarsi con queste notizie provenire da uno dei più importanti festival di cinema indipendente del mondo, il Tribeca di New York, fondato da Robert De Niro.
Qualcuno, per cortesia, lo spieghi al Ministro Giulio Tremonti che questo si chiama sviluppo economico e non sono chiacchiere per fannulloni…
Special Jury Mention: Loose Cannons, directed by Ferzan Ozpetek and written by Ferzan Ozpetek and Ivan Cotroneo.
Jury Comments: “Loose Cannons buoyantly explores the story of two gay brothers attempting to find happiness in a traditional Italian family that is less than accepting of their lifestyle choices. Expertly combining family drama and farce, Loose Cannons tackles its subject matter with warmth, humor and grace. For making us laugh, cry and immediately want to book a trip to Southern Italy, we congratulate director Ferzan Ozpetek and his talented cast and collaborators on this special mention.”Â
In questo momento, mentre scrivo, attraversano la Puglia cinque produzioni: la serie tv “Una musica silenziosa” di Ambrogio Lo Giudice; il lungometraggio “Senza arte nè parte” di Giovanni Albanese; il videoclip “Le rane” di e con i Baustelle per la regia di Lorenzo Vignolo; la serie tv “Mia madre” di Ricky Tognazzi e “Il giuramento di Ippocrate” di Lucio Pellegrini.
Cinque produzioni non sono poche, e noi sappiamo che fatica si fa a tenerle tutte sotto controllo. Ma è una soddisfazione, se permettete, vedere tanti giovani (e non solo) pugliesi alle prese con un mestiere bello e difficile com’è quello del cinema.
Si lo ammetto. Sono da sempre interista.
Dunque, conosco bene la sconfitta.
Ma quella di ieri è la più dolce delle sconfitte.
Se avessi 10 anni come quanti ne avevo quando sono diventato interista, amerei questa Inter di Mourinho perché è la squadra totale per definizione.
Non c’è il talento, ma undici talenti appassionati in campo.
Ecco, quello è anche il mio modello di impresa e di lavoro istituzionale. Si lavora insieme intorno allo stesso pallone, per mandarlo in rete e rendere migliore la vita dei propri tifosi.
I nostri tifosi si chiamano pugliesi, noi dobbiamo essere quegli undici in campo (e le riserve), perché che la Puglia ce l’ha il suo Mourinho.
Pubblico una intervista al presidente della Lombardia film commission, ci sono spunti interessanti.
di Raffaele Barberio
Da anni il cinema a Milano e in Lombardia languiva parecchio. Curiosamente, a detta degli operatori, la “capitale morale” e, a un tempo, la regione più ricca del Paese hanno espresso nel passato la Film Commission meno performante.
Poi Letizia Moratti e Roberto Formigoni – principali azionisti della Film Commission Lombardia – hanno deciso di voltare pagina e metterci alla guida un professionista di grande reputazione e notevole esperienza come Alberto Contri , una vita spesa nelle multinazionali della comunicazione, già presidente dei pubblicitari italiani, consigliere della Rai ai tempi di Zaccaria, per molti anni AD di Rainet.
Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto le sue impressioni a qualche mese dal suo insediamento.
K4B. Allora Contri, che impressione a pochi mesi dall’insediamento?
Contri. Vista la situazione che ho trovato, l’unica cosa certa è che c’è una marea di lavoro da fare. E ci sono enormi opportunità da cogliere. Oltretutto non c’è granché da inventare: il tanto e buon lavoro già svolto dalle regioni e dalle Film Commission più performanti può essere preso come punto di riferimento.
K4B. Quali sono le priorità , secondo lei ? Lei sa meglio di me che alcune regioni stanno investendo nella promozione del cinema somme enormemente superiori a quelle della Regione Lombardia?
Contri. Lo so bene, uno dei miei compiti è quello di far presente agli azionisti cosa sta avvenendo sul territorio nazionale.
K4B. Si, ma le priorità ?
Contri. Ma la priorità assoluta – prima ancora di quella dei finanziamenti – è sminare innanzitutto la burocrazia che ha reso Milano, a detta dei produttori, “nemica” del Cinema. Solo a Milano si pagano tasse per l’immagine e per l’occupazione suolo pubblico, a Milano l’ottenimento dei permessi e l’assistenza dei vigili urbani sono in moltissimi casi un calvario che dura anche 40 giorni. Mentre a Torino si ottengono on-line in 5 giorni: è tutto detto. Milano è importante anche perché vi si concentra il 70/80 % dell’audiovisivo lombardo.
K4B. Lei da dove comincerebbe?
Contri. La nostra costante pressione per eliminare gli ostacoli burocratici ha cominciato a fare breccia e, con una delibera attesa da mesi, il Comune di Milano ha finalmente abolito la famigerata Osap (tassa di occupazione del suolo pubblico). Ma è solo un primo piccolo passo: per portare Milano al livello di altre città occorre abolire anche la tassa d’immagine, ridisegnare tutta la filiera dei permessi, coinvolgere i vigili urbani in una collaborazione attiva, come avviene ad esempio a Torino.
K4B. Gli operatori affermano che uno dei punti da potenziare è l’assistenza alle produzioni.
Contri. Già fatto…Con l’aiuto della Regione abbiamo, a tempo di record, raddoppiato gli spazi della Film Commission, aprendo una nuova sede con uffici che mettiamo a disposizione delle produzioni. Per altri stiamo reperendo vecchi magazzini da trasformare in teatri di posa che cominciano a scarseggiare. Abbiamo attrezzato una saletta dotata di tutte le tecnologie più avanzate per visionare il girato giornaliero, eseguire pre-montaggi, controllare la colorimetria: così i produttori non dovranno più mettersi in lista di attesa nei pochi centri disponibili. Con Unioncamere stiamo mettendo a punto un sistema di voucher in grado di aiutare i produttori e al contempo far sviluppare l’indotto dell’audiovisivo.
K4B. Perché parla di audiovisivo e non di cinema?
Contri. Perché parlare solo di cinema oramai è riduttivo: mentre l’audiovisivo comprende cinema, fiction per la tv, pubblicità , filmati industriali, documentari, contenuti per il web. Tutte attività alle quali la Lombardia può dare molto.
K4B. Quali possono essere i punti di forza della Lombardia?
Contri. Paradossalmente, il ritardo che stiamo scontando ci mette nelle condizioni del cavallo che, al Palio di Siena, parte dopo e fuori dalla “mossa”, ma con maggiore slancio e con la possibilità di controllare tutti gli altri. Oltre a fare benchmark con le esperienze più performanti, occorre dire che il territorio lombardo è assai vergine dal punto di vista delle location: ci sono località splendide poco o mai utilizzate, città moderne e borghi antichi, laghi, montagne, valli, ville, castelli eccetera. A parte la questione di Milano, stiamo lavorando con molte province e comuni che meritano di essere promossi e portati all’attenzione dei produttori. Va ricordato poi che disponiamo della più avanzata post-produzione con tecnologie innovative.
K4B. Viste le sue competenze di marketing, su quali altri punti di forza pensa di poter contare?
Contri. Non dobbiamo dimenticare che la moda è uno degli asset principali del Pil lombardo. Non possiamo farci scappare l’occasione di impiantare una fiction di lunga serialità ambientata nell’affascinante mondo della moda e delle sfilate. Sono certo che su un argomento del genere si possa realizzare un progetto di lungo periodo, in grado di far crescere l’indotto e costituire uno sbocco per gli studenti delle scuole di cinema. Può sembrare paradossale, ma la Lombardia può far ripartire un indotto assai significativo senza grossi investimenti.
K4B. Ne parla con l’entusiasmo di chi crede che possa partire un nuovo corso…
Contri. Se Milano abbassa il ponte levatoio, molte produzioni (cinema, fiction, pubblicità ) che sono andate altrove possono ritornare in città . Facendo partire anche un solo progetto di lunga serialità sulla moda, si potrebbe contare in brevissimo tempo su una quantità di lavoro davvero significativa. Una volta portato a compimento il progetto dei voucher, avremo innescato un meccanismo virtuoso che permetterà ai fornitori di servizi lombardi di abbassare i costi (altro punto dolente rilevato dai produttori), e così il meccanismo si rimetterà in moto. Con una adeguata azione promozionale faremo capire quanto sono appetibili le location della Lombardia.
K4B. E le risorse?
Contri. I finanziamenti costituiscono solo la parte finale di un progetto ben più articolato: non potranno mancare e non potranno certo essere inferiori a quelli di Puglia, Piemonte e Toscana, tanto per fare tre nomi. Ma cercheremo di darli a progetti in grado di valorizzare il territorio, far crescere l’indotto e – last but not least – di promuoverne l’immagine all’estero: e qui, soprattutto per l’estero, si può ritornare a parlare di film sulla moda, questa volta con produzioni e cast internazionali.
K4B. Quando era in McCann Erickson si è occupato di Tin.it, più recentemente è stato per anni alla guida di una case-history come Rainet, insomma lei ha contribuito mi pare significativamente alla crescita del mercato web in Italia. La newsletter della Film Commission Lombardia “Oltre la siepe“, che giriamo volentieri ai nostri lettori, testimonia una mai sopita passione per internet…o sbaglio?
Contri. Non si tratta solo di una passione per l’innovazione, ma di un’attenta osservazione di cosa succede nel mercato. Con questa newsletter mensile intendiamo far conoscere tutto quello che si sta muovendo sul web nel campo dell’audiovisivo: negli Usa siamo già alla seconda edizione degli Streamys (gli Emmy del web). E se anche Hollywood si sta interessando a queste produzioni di decine o centinaia di episodi di 5-6 minuti per il web, vuol dire che lì c’è del business. Che anche i produttori italiani, che non sono secondi a nessuno in fatto di creatività , possono catturare e sviluppare.
K4B. In concreto cosa intendete fare?
Contri. Ogni mese renderemo conto di cosa succede non solo negli States, ma anche in Cina o in Australia, con analisi, commenti, approfondimenti, case-histories. Per non parlare dell’innovazione tecnologica che seguiremo con attenzione…come quella dei nuovi televisori Philips 21:9, promossi con una innovativa campagna fatta di corti da guardare sul web realizzati da Ridley Scott Associates, cui sta seguendo un concorso per registi…tutto estremamente interessante. E noi di tutto parleremo. Perché solo dove c’è conoscenza c’è sviluppo.
© 2010 Key4biz
(21 aprile 2010 notizia 196581)
Leggo su un blog dell’attesa che c’è per l’uscita in India del film Houseful, prevista per il 30 aprile e per le giuste ansie di accogliere produzioni cinematografiche italiane (oltre che straniere) da parte del territorio di capitanata.
L’autore del blog, poi, nel suo pezzo che riporto qui sotto, individua nella compagine dei soci fondatori della Apulia Film Commission la ragione per la quale ad oggi nessun film italiano ha scelto quel territorio per ambientarvi le proprie storie.
Ecco, io credo sia errata la valutazione e voglio dirlo così, schematicamente: noi ci occupiamo di e amiamo tutto il territorio regionale. Da Lesina a Leuca la Puglia è una e non amiamo le “piccole patrie”, anche quando sono interpretate da professionisti (ma saranno poi davvero tali?) che ritengono di essere i padroni del proprio territorio.
Il vero tema è, però, la capacità di produrre una auto narrazione da parte dei singoli territori.
Per conformazione orografica e ricchezza paesaggistica ed insediamenti antropici, la provincia di Foggia è - probabilmente - la più bella della regione. Ma, a differenza del Salento, non ha saputo nel corso degli anni valorizzare la propria identità , puntando su aspetti più immateriali del proprio sviluppo. Ma questo gap potrà essere superato con la fiducia reciproca tra centro e periferia e l’attivazione di risorse interne che esistono e - spesso - sono neglette.
Sarò ottimista, ma Hoseful è la porta di accesso. Ora costruiamo la casa.
Il 30 aprile nelle sale dell’India il film girato a Vieste e Mattinata
mercoledì 14 aprile 2010 ore 18:00
Per “House full”, la pellicola prodotta da Bollywood, sono previsti oltre 50 mila spettatori nella prima settimana di proiezione. Ma se il Gargano è così apprezzato dalle troupe estere perchè non viene scelto per girare film italiani?
Dal 30 aprile il Gargano farà bella mostra di sé nelle sale cinematografiche dell’India. In quella data, infatti, è prevista la prima proiezione di “House full” del regista Sayd Khan, il film girato lo scorso anno in gran parte a Mattinata e Vieste. C’è grande attesa per l’uscita della pellicola, soprattutto perché i protagonisti sono gli attori più in voga tra quelli di Bollywood, la prolifica industria indiana di cinema popolare: Akshay Kumar e Deepika Padukone, due nomi assolutamente sconosciuti dalle nostre parti, ma delle autentiche star hindi, la cui fama è paragonabile a quella di Tom Cruise e Nicole Kidman.
Questo il trailer ufficiale del film.
Non inganni la scritta “Eros International”: “House full” è una commedia, anzi un musical in pieno stile Bollywoodiano, e racconta la storia di due sposini che decidono di trascorrere la propria luna di miele sul Gargano. Appena giunti nella hall dell’albergo (l’hotel “I faraglioni” a Baia delle Zagare) vengono accolti dal direttore con un caloroso “Welcome in the most beautiful place in the world, Apulia” (Benvenuti nel posto più bello del mondo, la Puglia).
Con questo, sono 3 i film che le troupe indiane hanno girato nella nostra regione negli ultimi anni: in principio fu “Baachna Ae Aseeeno” girato tra Alberobello, Salento e Gargano lo scorso anno, e poi “Maska”, stesse location; un quarto sarebbe in arrivo. A questi, va aggiunto anche “Bestiar”, film ceco realizzato tra Vieste, Londra e Praga.
Grande soddisfazione per l’Apulia Film Commission, che è riuscita a dirottare le produzioni targate Bollywood dalla Grecia alla Puglia. “Una collaborazione che per la nostra regione può rivelarsi molto prolifica” ha dichiarato Sergio Maselli, direttore della fondazione che collabora con le produzioni cinematografiche realizzate nella nostra regione. “Bollywood, oltre a sfidare l’epopea di Hollywood, punta sulla serialità dei propri prodotti e così una produzione tira l’altra. Senza contare che si tratta di film da 50 milioni di spettatori solo nella prima settimana a vantaggio delle comunità di indiani all’estero, Londra compresa, con ulteriore ricaduta attraverso l’home video.”
Com’è noto, film e fiction televisive sono diventati un importante e proficuo veicolo di promozione turistica dei territori in cui vengono girati: il caso emblematico è legato alla serie “Il commissario Montalbano”, i cui luoghi vengono presi d’assalto da turisti di ogni parte d’Italia. Ma tante pellicole sono state realizzate anche con lo scopo di invogliare gli spettatori a visitarne le location: è in questi giorni nelle sale italiane il film “Basilicata Coast to Coast”, diretto ed interpretato da Rocco Papaleo, lucano DOC. Nel cast, anche Alessandro Gassman, Max Gazzè e Giovanna Mezzogiorno.
E’ un peccato che la Apulia Film Commission, fondazione finanziata al 100% dalla Regione Puglia, non riesca a “convincere” i registi italiani a girare un film sul Gargano, preferendo costantemente il Salento e il barese. La motivazione a tutto questo potremmo trovarla leggendo lo statuto della stessa fondazione, dal quale risulta che i soci fondatori sono stati la Provincia di Lecce e i Comuni di Bari, Brindisi e Lecce, oltre, ovviamente, alla Regione.
Vorrà dire che attenderemo con ansia i turisti dall’India.
Sandro Siena
Fonte: http://blog.libero.it/forddisseche/8694878.html
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