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Il tempo è galantuomo e le nuove tecnologie lasciano impronte imperiture.
Guardate questo commento arrivato su youtube dove la Apulia Film Commission ha postato, più di un anno fa, i video di presentazione con la splendida performance fuori campo del sempre magistrale Emilio Solfrizzi, per la regia di Pippo Mezzapesa e l’ideazione di Lele Santo e della sua Developing.
“Fantastico!!! CLAP CLAP!!!A parte che lo spot è geniale e ben costruito… ma il classico rompipalle che interviene fuori campo (tipica figura mitologica che ogni operatore di ripresa/filmaker conosce bene, purtroppo!) mi fa scompisciare! ^.^ “
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Riceviamo e inoltriamo!
The Free Culture Game è un piccolo gioco che pubblichiamo in
collaborazione con conservas [http://conservas.tk/] e in occasione dell
festival di Exgae [http://exgae.net/los-oxcars]
Exgae è un organizzazione spagnola che fornisce supporto legale alle
vittime degli abusi dell’industria culturale (Exgae suona come sgae, la
SIAE spagnola) con lo scopo dichiarato di opporsi alle leggi
sul diritto d’autore.
The Free Culture Game vuole essere nientepopodimeno che una
rappresentazione stilizzata della lotta/interdipendenza fra sfera del
Comune e Copyright (o, per usare un oscuro McWarkismo, classe vettoriale).
Enjoy
http://www.molleindustria.org/freeculturegame
Il dibattito è aperto.
Ieri all’inaugurazione della Fiera del levante di Bari, il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, ha citato la nostra film commission come esempio virtuoso di capacità meridionale di stare dentro la modernità buona, quella che crea occasioni e ricchezza per tutti e tutte. Ha citato la realizzazione dei due cineporti di Bari e Lecce come hub produttivi a servizio dell’industria e della creatività e le numerose produzioni che sin qui, in un solo anno di vita, abbiamo portato nella nostra terra. Impossibile negarlo: senza la volontà diffusa delle classi dirigenti, senza la sponda della politica (di tutta la politica e a tutti i livelli), nessun ambizioso obiettivo è possibile raggiungere. Con queste bellissime parole Vendola ci spinge a lavorare cento ore al giorno, perchè l’obiettivo finale, quello grande davvero, è ancora lontano. Ma ora sappiamo come arrivarci, e lo raggiungeremo. Con cento ore al giorno di lavoro duro.
Oggi vedo su google alert un annuncio di un tale Francesco che dice:
Fatemi sapere, ragazzi è URGENTE!!!!!
Saluti
(link: http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080912121237AAOvnYD)
Belle notizie oggi. “Il passato è una terra straniera” è stato preso a Roma. Che sarà più utile di Venezia (per la dominante dimessa tristezza che ho percepito al lido) per i film. Sono felice assai. Per la Puglia, ma soprattutto per Daniele, fra tutti il migliore.
La Gazzetta del mezzogiorno pubblica l’ennesimo articolo su consulenze e prebende e ci cita, come si può vedere in rassegna stampa. Dicono che siamo l’unica società pubblica in Puglia ad essere davvero trasparente. Bello no? La verità è rivoluzionaria, diceva uno…
Mentre andiamo via ho l’ennesima dimostrazione che il fuoco sta attecchendo: ci chiamano da Milano, dal Perù e dall’Olanda per delle produzioni commerciali. I milanesi han detto testualmente: grazie di cuore, non immaginavamo una risposta così rapida. Raffaella è un fulmine, l’arrivo di Cristina, Alessandra, Daniele la rende ancora più libera di essere se stessa. Quasi perfetta.
Un anno fa mi rompevo. Un mese fermo. Dunque a fare i conti la apulia film commission esiste da 12 mesi esatti. Se me lo avessero detto non avrei creduto possibile tutto ciò.
11/09/2008
A Venezia siamo stati presenti - insieme alle pagine di tutte le riviste di settore - con un semplice e imponente poster di sei metri per tre offerto dalla generosità e la sagacia dell’assessorato regionale al turismo. Che bel gioco di sponda che stiamo facendo con loro, la promozione della Puglia passa attraverso questi scambi, al di là di ogni vacua parola noi siamo orientari alla prassi perchè ci guida una solida teoria.
Una Mostra decadente questa del 2008. Sino al 1° settembre il mio cellulare è squillato: produttori, registi, azzeccagarbugli ci hanno cercato per conoscere le possibilità di avere un contributo o semplicemente per comunicarci quando verranno a girare in Puglia. Poi il silenzio, nel Paese e in Europa circola meno moneta del solito, e si sente. Ma non si può negare che l’Apulia Film Commission stia mietendo grandi successi: almeno se si lavora in questo settore l’effetto Puglia è palpabile e vero.
Poi il 4 e il 5 settembre è arrivata l’onda benevola di Pinuccio Lovero con il suo sogno di una morte di mezza estate: ovazione in sala, commovente servizio di Vincenzo Mollica sul Tg1 delle 13.30 che ha aperto la strada a decine di interviste a Pippo Mezzapesa. Siamo felici, c’è il nostro marchio sotto quel film certo. Ma in verità c’era tutta la Puglia a prendersi quegli applausi nella sala Perla.
Infatti le più belle sorpere le sto registrando dal rientro a casa ad oggi: nei passati tre giorni sono arrivate almeno 5 richieste di assistenza per film o format tv da girare in Puglia.
Mica male no?
Forza Pippo!
Si chiude la settimana delle polemiche politiche riguardanti la Apulia Film Commission, come bene sa chi legge la nostra rassegna stampa. Non dirò nulla, il tempo galantuomo è.
Facciamo solo due conti: nel luglio 2007, quando è nata AFC, il budget era di poco più di 700mila euro. Ad un anno esatto il bilancio AFC registra circa 3.400.000 euro di entrate. Tremilioniquattrocentomila euro. Cinque volte il fatturato in un anno. C’è davvero bisogno di dire altro?
Riceviamo e pubblichiamo dal Vice Presidente dell’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, Francesco Lenoci l’intervento che ha tenuto il 2 Luglio a Martina Franca. Leggi e Commenta »
Così dicono gli amici e colleghi della Torino Piemonte Film Commission. Pensa un po’ come sta messo il Paese.
Sos Film Commission - “Ci fanno chiudere”
Della Casa: “Anche il Comune
ha tolto 300 mila euro”
EMANUELA MINUCCI
TORINO
Ciak, si chiude. E’ questo il finale a sorpresa di Film Commission? A temere che, avanti di questo passo, finanziariamente parlando, stia davvero per calare il sipario sulla creatura presieduta da Steve Della Casa è lui stesso, il presidente: “Se continua di questo passo davvero chiudiamo baracca e burattini - ha detto ieri durante il consiglio d’amministrazione -; qui, se sommiamo i tagli ai finanziamenti garantiti dagli enti locali, la negazione del “tax credit” (che permette di detassare gli utili investiti in una nuova produzione) e il blocco del trasferimento fondi per passare al digitale, insomma rischiamo di non produrre più nulla”.
Lo sfogo, avvenuto anche di fronte all’assessore alla Cultura Fiorenzo Alfieri, è esploso come un fulmine a ciel sereno: “Il Comune ci ha tagliato 300 mila euro. Se pensate che il nostro bilancio pareggia sui 2 milioni non mi sembra una percentuale da poco - ha aggiunto Della Casa - e se la tendenza a esacerbare i tagli dovesse arrivare anche dalla Regione davvero non sapremmo più a che santo rivolgerci”.
Poi il presidente ha fatto l’esempio del Cineporto, “la nuova casa del cinema” che nascerà a ottobre in corso Verona, nell’ex stabilimento Colongo: una struttura di 9 mila metri quadrati che potrà ospitare contemporaneamente cinque produzioni, e che comprende: una sala per visionare i “giornalieri” delle troupe e sede di anteprime di film e incontri, un ristorante, gli uffici della Film Commission e di altri organismi che operano nel campo. “Il Cineporto - ha aggiunto Della Casa - è come una splendida Ferrari a cui potrebbe mancare la benzina. Che ce ne faremmo senza fondi? La lasciamo in garage dopo aver speso 7 milioni?”.
E così, mentre Nanni Moretti, direttore del Torino Film Festival, medita sulle disastrose conseguenze che l’assenza della “tax credit” potrebbe avere sulla rassegna torinese, Steve Della Casa riflette amaro sul futuro delle pellicole “made in Turin”: “Se penso che tre film italiani su quattro di quelli recentemente presentati a Cannes erano girati a Torino mi viene veramente una grande malinconia. Giovedì prossimo, per esempio, sarà qui Ettore Scola per girare un film ad episodi. E pensiamo anche alla materia prima che soltanto Torino e Film Commission possono fornire ai registi, come, per citarne soltanto una, le 400 comparse che sono state utilizzate alla Reggia di Venaria per girare “I Demoni di San Pietroburgo” di Giuliano Montaldo o ancora la grandiosa location che abbiamo fornito al film “Il divo” che ha molte scene girate all’interno del Parlamento Subalpino a Palazzo Carignano. Ma vi rendete conto? Noi ormai abbiamo messo in piedi un sistema straordinario, un circolo virtuoso che rischia di interrompersi bruscamente”.
Un bel pianto greco, insomma, che rapidamente ha fatto il giro dei palazzi della politica arrivando alle orecchie di chi conta, ma che potrà poco: i tagli alla Cultura decisi dal Comune, infatti, hanno penalizzato un po’ tutti i settori. Dai musei alle mostre, dai concerti a Film Commission, appunto. E l’assessore Alfieri ha sempre opposto fiera resistenza a questa cura dimagrante a dir poco drastica. “Il problema è che, come ho già detto, Film Commission ormai è un treno in corsa che viaggia meravigliosamente - spiega ancora Steve Della Casa - e dall’autunno questo treno avrà anche una stazione che è il Cineporto di corso Verona: una città , del cinema, nella città . Che diventerà non soltanto un luogo di produzione, ma anche di incontro. Forse dovremmo fermarci tutti a riflettere su come trovare nuovi fondi, ma soprattutto non rinunciare ad un business che rilancia l’immagine di Torino e del Piemonte in tutto il mondo”. Intanto, giovedì, Ettore Scola passerà al setaccio le location di Film Commission. E speriamo che non se ne vada dicendo “C’eravamo tanto amati”.
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